Cerchiate: Leggenda della "Strada consortile della bocca dei lupi"
La pubblicazione del libro "Cerchiate nel suo territorio", scritto con molta competenza da Angelo Ferrario, ha consentito di portare a conoscenza deglli abitanti le antiche origini del Borgo di Cerchiate, precedenti l'anno 1000. Pochi conoscono la leggenda relativa alla "Strada consortile della bocca dei lupi", l'attuale Via Cavallotti. Si racconta infatti, che un cavaliere francese, dopo aver combattuto nella seconda crociataq in Terrasanta, abbia attraversato con il suo cavallo tutta l'Italia; lasciatosi alle spalle la città di Milano e, giunto a Cerchiate, decise di abbeverare il suo cavallo in uno dei tanti fontanili esistenti nel Borgo composto dalla chiesetta, dal mulino e da alcune stalle. Prese poi la decisione di fermarsi qualche giorno per riposare, prima di ripartire per la Francia. Cerchiate era allora circondato da fitti boschi e da qualche prato. Superato il ponte sull'Olona, notò un'atmosfera molto strana: strada deserta, nessuna traccia di persone e di animali:.Udì solo un gran rumore uscire dalle stalle; si avvicinò e trovò le porte sprangate, andò verso il mulino e anche qui tutto chiuso: solo la ruota del mulino girava libera nelle acque limpide del fiume. Sentì miagolare dei gatti, si guardò attorno e non li vide, alzò la testa e i mici erano sugli alberi, quasi a voler fuggire da qualche pericolo. si avvicinò alla piccola chiesa, guardò attraverso le grate della finestra e vide che tutti gli abitanti erano là dentro in preghiera. Attese un po' e non vide uscire nessuno. Bussò alla porta e a stento riuscì a farsi aprire. Non appena entrò, la porta venne subito richiusa. Il più anziano del villaggio raccontò con dei gesti, cheda diversi giorni, branchi di lupi affamati si avvicinavano al paese terrorizzando tutti. l'uomo si unì a loro nella preghiera e cercò di calmarli assicurandoli che il giorno dopo con la sua spada avrebbe sistemato le cose. Quanto sopra sempre spiegato a gesti a causa della lingua diversa da quella degli abitaqnti del villaggio. I bimbi presero subito confidenza e cominciarono a giocare con lui e lui ricambiava le attenzioni lasciando intendere di avere a casa dei bambini che lo aspettavano. Il mattino seguente i lupi ritornarono e gli abitanti spaventati rimasero nella chioesetta; il crociato aprì la porta ed uscì verso l'allora sentiero che portava nei boschi (Via Cavallotti), si tolse il mantello e lo stese per terra con la croce rivolta verso l'alto, innalzando al cielo una preghiera. I lupi vi si sdraiarono sopra, cominciarono a leccargli le mani; lui li accarezzò e parlò con loro come se fossero dei vecchi amici. Dopo un paio d'ore se ne andarono da dove erano venuti e non tornarono mai più. Il pellegrino rimase qualche giorno in paese festeggiato da tutti; il mulino ricominciò a macinare, le mucche ad andare nei prati, i bambini a giocare e i gatti scesero dagli alberi. L'uomo, prima di ripartire per la Francia, scrisse su una pergamena quanto aveva visto e la pose nel cassetto dell'armadio che nella chiesetta conservava gli arredi sacri e, salutati i presenti, riparì. Poichè i bambini di ieri, come quellidi oggi, facevano i capricci e combinavano marachelle, i genitori li portavano all'inizio di ùVia Cavallotti dicendo "se non fai il bravo ti porto dal lupo, chiamo il lupo, ti metto nella bocca del lupo"; da allora la strada si chiamò per secoli "Strada della bocca dei lupi".
Con il passare del tempo sempre meno si pensò a quel soldato e alla pergamena, qualcuno la cercò e non la trovò più. C'è chi dice che quando Napoleone con le sue truppe venne in Lombardia, molti soldati depredarono chiese e conventi e che qualcuno, giunto a Cerchiate abbia rovistato anche nei cassetti della chiesetta e scoperto il documento scritto in francese antico, lo abbia preso e portato in Francia dove si troverebbe in qualche museo. Il tempo passò, la strada della "Bocca dei lupi" divenne Via Cavallotti; Cerchiate si coprì di nuove case e dell'antico Borgo non rimase che un libro di storia e questa leggenda...
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